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L’Autografo nella Moda, quando un bozzetto diventa Arte.

È ormai scontato nell’immaginario collettivo associare la moda al mondo dell’arte. Un abito, un gioiello o una creazione di un celebre stilista sono spesso delle perle rare, che molto hanno in comune con una scultura o un quadro di un grande maestro.

Molto meno famosi e conosciuti sono però i bozzetti autografi di questi stilisti: spesso frettolosi schizzi, tratti aleatori intrisi di genio che racchiudono l’anima di ogni artista. Sono proprio questi bozzetti a causa della loro natura effimera, essendo infatti solitamente distrutti appena esaurita la loro funzione, che negli ultimi 5 anni sono divenuti dei veri e propri cimeli, ricercati ed apprezzati da collezionisti ed amanti della moda.

“Butto tutto. L’oggetto più importante in una casa è il cestino della spazzatura! Non conservo nessuno dei miei archivi, niente schizzi, niente fotografia, niente vestiti, niente!” Karl Lagerfeld, autore di queste dure parole, non avrebbe mai immaginato che dopo la sua scomparsa, oltre 150 bozzetti sarebbero finiti in vendita all’asta qualche mese fa. I prezzi degli autografi del Re della Moda, data l’estrema rarità dei bozzetti, sono stellari, svariate migliaia di euro per un singolo pezzo.

Niente vendite all’incanto invece per i bozzetti di altri mostri sacri della moda (solo per citarne alcuni) come Yves Saint Laurent, Christian Dior e Gianfranco Ferrè.

Durante il decimo anniversario della morte del creatore dello smoking da donna, il museo Yves Saint Laurent nel 2018, ha organizzato una mostra con 60 bozzetti autografi, selezionando le più iconiche creazioni del maestro.

Di qualche anno prima, precisamente del 2015, l’esposizione nel museo della maison Christian Dior. Una imponente mostra titolata “La rivoluzione del New Look” dove sono stati esposti, unitamente a pezzi di alta moda, tantissimi bozzetti interamente autografi dell’artista.

Tornando in Italia invece, è stata allestita nel 2017 a Cremona un’ interessantissima mostra della fondazione Ferré, dove sono presentati 100 disegni autografi dello stilista.
 

L’adesione è stata davvero elevata, registrando migliaia di visitatori. Analizzando questi dati è facile comprendere quanto l’interesse degli appassionati si sia spostato verso questa tipologia di articolo, trasformando delle sottili linee d’inchiostro in oggetti di culto e perché no, in solide forme d’investimento.

 

Irene Cherubini