A seguito delle decine di segnalazioni arrivate alla nostra Associazione negli ultime settimane, che esprimono dubbi sui certificati di autenticità che accompagnano alcuni autografi, abbiamo deciso di redigere questo articolo per fare un po’ di chiarezza nella giungla dei COA o presunti tali.
Certificato di Autenticità LOA, COA o COA-R, quali sono quelli validi?
Abbiamo già illustrato ampiamente in numerosi articoli (qui per approfondimenti e video) come deve essere necessariamente redatto un vero Certificato di Autenticità. Il primo consiglio che diamo è quello di appoggiarsi sempre ai più importanti Enti internazionali di certificazione quali Beckett Authentication, JSA, ACOA, PSA/DNA, Roger Epperson per i musicali, Associazione Autografia (unico UACC Appraisers & Authenticators in Europa) ed in genere tutti i membri accreditati UACC e AFTAL che, oltre alla vendita di autografi, sono autorizzati dalle Associazioni di riferimento per operare nel campo della certificazione.
Quali sono invece i certificati che necessitano di ulteriori approfondimenti?
Nel corso di tutto il 2020 abbiamo effettuato numerosissime indagini e ricerche, anche grazie alle vostre segnalazioni, ed abbiamo selezionato alcuni tra i casi più eclatanti nei quali un potenziale collezionista può incappare cercando di acquistare un autografo sul web. Questo è quello che è emerso:
Sono centinaia gli autografi accompagnati da questo certificato di autenticità presenti sul mercato e purtroppo abbiamo constatato che circa il 95% dei campioni analizzati dalla nostra Associazione non sono risultati, a nostro parere, autentici.
Andando ad esaminare i dati forniti dal presunto certificatore emerge subito che ci troviamo davanti ad un documento privo di valore legale in quanto sono omessi alcuni dati fondamentali:
–Mancanza dell’immagine e della data di emissione.
Per quanto possa avere un valore il sigillo olografico anti-rimozione (che può comunque essere sostituito in quanto mancante di numero seriale riportato anche sul documento) la mancanza dell’immagine unitamente all’omissione della data rende praticamente nullo il Certificato.
Se siete in possesso di un autografo corredato da questo certificato di autenticità oppure siete interessati ad acquistarlo consigliamo caldamente di richiedere un quick response.
Autografi con etichette olografiche privi di ulteriore documentazione.
Un altro caso è senza dubbio quello degli autografi per i quali sono forniti solamente i sigilli olografici anti-rimozione.
È opportuno ricordare che i talloncini anti- rimozione con la scritta “Genuine-Authentic” possono essere acquistati da chiunque per una manciata di spiccioli, ma l’applicarli su foto, maglie o memorabilia non renderà i cimeli autentici: questo escamotage viene utilizzato sempre per carpire la fiducia di un ignaro acquirente, ed in mancanza di un documento che attesti l’autenticità dell’autografo con un chiaro collegamento ad un certificato esistente emesso da un ente accreditato, siamo quasi sicuramente davanti ad un potenziale falso.
Anche in questo caso un approfondimento sarebbe sicuramente doveroso.
Certificati Shield Autographs
Così come per il certificato di autenticità di “Coa Memorabilia” presenti in molti ecommerce, i dubbi espressi su questo certificatore sono molteplici. I dati forniti nel documento sono più completi rispetto al precedente COA ma i dati dell’Azienda certificatrice (indirizzo, partita Iva etc.) non sono validi. Non è conosciuta inoltre alcuna collaborazione con chicchessia od attività, presente o passata, nel mondo degli autografi.
Abbiamo esaminato alcuni autografi a campione associati a questi certificati e quasi sempre ci siamo trovati davanti ad un potenziale falso.
Certificati di autenticità privi di immagine
I certificati privi di immagine o di dati riconducibili incontrovertibilmente alla firma esaminata, sono quasi sempre associati ad autografi dubbi.
Data la mancanza di prove certe, qualsiasi foglio come quello presentato qua sopra può essere stampato ed associato a due, tre, cento autografi e non può quindi confermarne l’autenticità
Il nostro consiglio è sempre quello di diffidare da documenti analoghi e se si fosse in possesso di cimeli accompagnati da uno di questi “COA” è consigliabile verificare l’autenticità dell’autografo richiedendo una quick response.
Come potrete immaginare, lo screening costante e serrato del mercato portato avanti dai Periti dell’Associazione Autografia ci ha fatto imbattere nel tempo in numerosissime tipologie di certificati di autenticità non validi, errati o emessi da dubbi certificatori. Raggrupparne tutti gli esempi in un solo articolo era pressoché impossibile, pertanto torneremo sicuramente presto sull’argomento.
Se avete dubbi o perplessità circa l’autenticità di un autografo utilizzate il form del Quick Response al seguente link o nel caso voleste segnalare un certificato di autenticità dubbio, contattateci alla mail: info@associazioneautografia.it
Autografia: l’Associazione al fianco del collezionista di autografi!