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Apollo 11: Autografi di Aldrin, Armstrong e Collins. Un ottimo investimento, ma attenzione ai falsi!

20 luglio 1969: lo sbarco sulla Luna.

L’umanità compie un’impresa che sarebbe destinata a restare impressa nella storia, ed avrebbe consegnato ad imperitura memoria i nomi di tre uomini, gli astronauti Buzz Aldrin, Michael Collins e Neil Armstrong.

Come ogni collezionista sa bene, un autografo aumenta il proprio valore nel tempo solo se il personaggio che lo ha firmato riesce a mantenere attrattivita ed interesse per le generazioni future. E senza dubbio questo è il caso degli autografi dell’equipaggio dell’Apollo 11.

E’ stato stimato infatti che il valore economico degli autografi originali e certificati dei tre astronauti incrementi di circa l’11% all’anno dal 2000. Al di là dell’indubbio interesse collezionistico questo autografo è infatti considerato dagli investitori un ottimo business, in quanto i nomi dei tre pionieri dello spazio vivranno finché ci saranno persone che li ricorderanno.

Ecco quindi un piccolo vademecum per districarsi tra le migliaia di autografi falsi che purtroppo inondano il mercato, qualche piccola considerazione che può aiutare il collezionista a non incappare nell’ennesima “sola”.

Innanzitutto, a dispetto della quantità di autografi dell’Apollo 11 disponibili, gli autografi originali sono molto rari. Questo perché i tre astronauti hanno firmato effettivamente gli autografi soltanto poco prima della missione e poco dopo il rientro sulla Terra, dato che al rientro hanno tenuto tutti una vita poco sociale e defilata. Se desideraste collezionare il set completo di autografi rilasciati dopo il 1969, questo sarebbe un compito molto arduo.

Quando gli astronauti tornarono a casa, tutti volevano un loro autografo, per cui la NASA utilizzò il nemico pubblico n° 1 del collezionista di autografi: l’Autopen (qui un nostro approfondimento). Possiamo affermare che sono decine di migliaia gli autografi fatti con Autopen, e quindi la stragrande maggioranza degli autografi in circolazione non hanno mai visto gli astronauti nemmeno da vicino. Ovviamente un Perito Calligrafo riesce a riconoscere un autografo fatto con autopen a causa di particolarità che sono state studiate scientificamente ma credete, è un lavoro duro che talvolta mette in difficoltà anche noi.


Analizziamo adesso nel dettaglio l’autografo più ricercato e costoso: quello di Neil Armstrong.
 

 

Armstrong ha firmato decine di migliaia di autografi dagli anni ’60 agli inizi degli anni ’90, quando smise definitivamente di rilasciare autografi. La sua firma, come è ovvio, è cambiata molto nel corso degli anni, e si possono trovare abbastanza facilmente in rete dei campioni da utilizzare come comparazione. Ci sono comunque delle cose da sapere che aiuteranno molto il collezionista in procinto di acquistare un autografo di Armstrong.

La firma di Armstrong deve risultare veloce e senza alcuna esitazione. Se notate delle incertezze nel tratto, vi trovate sicuramente di fronte ad un falso. 

Molti falsi sono firmati con pennarello oro o argento; Armstrong firmava SEMPRE con una penna, e si conoscono soltanto due o tre casi in cui è stato utilizzato un pennarello. Questo è un altro aspetto molto importante da tenere presente.

Altro aspetto importante è la posizione della firma. Molti autografi su foto che si trovano in vendita sono firmati sopra la bandiera sulla tuta spaziale. Come è stato rivelato circa 10 anni fa, Armstrong non ha MAI firmato un autografo in quella posizione.

Attenzione anche alle dediche! Molti falsari per rendere il proprio falso credibile, appongono anche una dedica. Quindi, in questo come in molti altri casi, la presenza di una personalizzazione non mette assolutamente al riparo il collezionista dalla fregatura.

L’ultima considerazione è anche quella che si può adattare ad ogni tipo di autografo. Diffidate sempre dalla storia confezionata ad arte per rendere credibile il possesso di un autografo. Molti autografi sono stati fatti, a detta del venditore, direttamente al nonno, allo zio, al cugino, sul campo da golf o alla riunione degli amanti del punto a croce… Quando vedete una storia simile, dovete farvi drizzare immediatamente le orecchie ed iniziare a diffidare. Un autografo buono, vero, autentico, non ha mai bisogno di essere giustificato…!

 

Stefano Fortunati
Perito Calligrafo
Associazione Autografia